cd35 maggio 2011

L’automobile è un destino inevitabile?


Torino e Detroit, due città che nel Novecento sono state l’emblema dell’industria automobilistica, sono da tempo alla ricerca di un’identità più complessa, percorrendo strategie di intervento e sperimentazioni di investimento particolari e differenti.

Castellani e Damiano, in dialogo con il giornalista socio-economico Angelo Falcinetto, esplorano le questioni decisive su cui Torino deve confrontarsi per diventare uno snodo cruciale nell’economia globale: idee, proposte, azioni per rilanciare il “laboratorio città” e per sviluppare una proposta di governo nazionale per il Paese in declino.

Il testo affronta argomenti vitali e spesso disattesi dal dibattito politico nazionale: la rivalutazione della tradizione manifatturiera e artigiana; l’internazionalizzazione delle università e dei centri di ricerca; la presenza di servizi di alta qualità che valorizzino il capitale umano; la necessità di investimenti pubblici e privati. E cerca di dare risposte credibili ad alcuni interrogativi insistenti di questo tempo di crisi: è davvero possibile coniugare la vecchia tradizione industriale e le nuove opportunità produttive e tecnologiche? Come si stanno valorizzando i settori strategici (ricerca, industria, servizi)? È possibile attuare nuove relazioni industriali inedite, atte a coniugare bene la sfida mondiale e la difesa dei diritti dei lavoratori?

Sono domande che partono da Torino, ma riguardano l’Italia: cosa avviene se si perde la sfida? E se, invece, si vince? Torino, ancora una volta, è chiamata a disegnare il futuro del Paese.

Gli Autori
Valentino Castellani
è stato docente al Politecnico di Torino e sindaco della città dal 1993 al 2001, eletto da un ampio schieramento di centro-sinistra considerato precursore dell’Ulivo.

Cesare Damiano, capogruppo del PD alla commissione Lavoro della Camera, è stato segretario generale aggiunto della Fiom-Cgil e ministro del Lavoro. www.cesaredamiano.org

.

Il testo è arricchito dalla prefazione di Sergio Chiamparino, sindaco di Torino, e da un’intervista a Dave Bing, sindaco di Detroit.

Share This