Analisi

di Luciana Dalu

Essere stati votati da una parte rilevante dei cittadini non equivale a poter gestire le Istituzioni come proprietà privata

Preoccupazione. Tanta, non da normale amministrazione. Questo è lo stato d’animo della giornata. Preoccupazione per le nostre Istituzioni, il nostro Paese, la tenuta democratica, la qualità della nostra Democrazia.
Siamo a un passaggio critico e pieno di elementi di gravità. Sarebbe un gravissimo errore sottovalutare o sminuire. Personalmente ritengo che il Presidente della Repubblica abbia fatto bene a non accettare una scelta che aveva tutto il sapore della sfida, al di la delle caratteristiche individuali del ministro indicato. Una sfida non al Presidente Mattarella ma alle Istituzioni. Una sfida che è sintomo di una interpretazione distorta della democrazia. Essere stati votati da una parte rilevante dei cittadini non equivale a poter gestire le Istituzioni come proprietà privata da utilizzare per i propri tornaconti di parte e senza accettare il meccanismo degli equilibri tipici proprio di una democrazia. Era evidente che Salvini non volesse governare ma andare di nuovo a elezioni per aumentare ulteriormente la propria rendita elettorale. Ha congegnato una trappola nella quale è caduto Di Maio. Questa situazione ha alcuni responsabili diretti e poi molti complici. Non si doveva arrivare fino a questo punto. Bisognava spezzare la morsa tra Salvini e Di Maio. Nel PD più di qualcuno lo aveva suggerito e il Presidente della Repubblica era pronto a favorire un dialogo. È stato un grave errore non provarci. Bisognava acettare il confronto politico con il M5S. Le cose sarebbero andate in modo diverso. Ma la storia non si fa con il senno di poi.
Probabilmente si arriverà al voto, se all’interno di tutti i gruppi parlamentari il senso di responsabilità non sarà superiore alle rendite di posizione. E a quel punto noi come cittadini dovremo dimostrare quanto abbiamo a cuore il futuro nostro e dei nostri figli. È un momento che richiama altri momenti topici della storia della Repubblica. Quei momenti in cui è indispensabile far prevalere valori e interessi comuni e fare fronte compatto contro chi si vuole impossessare, per distruggerlo, del patrimonio comune costruito con l’impegno di molti. L’Europa e il nostro ruolo all’interno di essa sarà uno dei nodi su cui saremo chiamati a posizionarci, ma non solo. Ce n’è un altro, secondo me, altrettanto importante: la qualità della democrazia.
Questo sembra essere il tempo del naufrago che ha smarrito la rotta ma siamo un popolo che nella storia ha dimostrato di avere le risorse per uscire a testa alta dai momenti più bui, certo non senza pagare prezzi elevati. Mi auguro che non abbiamo perso questa capacità. Adesso è il tempo di dimostrarlo. C’è da esser grati al Presidente Mattarella per non aver ceduto al ricatto e aver ribadito il valore delle Istituzioni. Serve adesso il generoso impegno di tutti le persone di qualità. Serve andare oltre i recinti di parte. C’è un interesse superiore: il futuro del Paese. Speriamo di poter cantare ancora a testa alta: l’Italia s’è desta!

Luciana Dalu

Luciana Dalu

è responsabile Territori di Lavoro&Welfare

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