Osservatorio Andamento della Crisi

Una ripresa economica durata cinque anni.

di Giancarlo Battistelli

La tendenza di crescita economica e produttiva si è confermata anche nel 2018, con un calo costante e importante nel ricorso alle ore di CIG (Cassa Integrazione Guadagni) con una riduzione del -37,63% sul 2017.

I dati rilevati a partire dalle ore di CIG, indicano un recupero costante iniziato dall’anno peggiore della crisi, il 2014, nel quale sono state utilizzate oltre 1 miliardo di ore di CIG, agli attuali 200 milioni di ore di CIG del 2018.

 Quindi quando si fa riferimento alla gestione politica negli anni passati bisogna partire da questa realtà incontestabile.

 Questo aumento della produzione ha avuto effetti positivi sulla maggiore saturazione degli impianti produttivi nelle aziende, consentendo ai lavoratori occupati in riduzione di orario lavorativo attraverso i contratti di solidarietà, di rientrare in azienda.

Con l’aumento della produzione si è difesa l’occupazione che già c’era, ma non meno importante è il risultato in quanto si sono impediti nuovi licenziamenti.

Gli effetti si sono protratti fino a metà del 2018 con ricadute positive sulla crescita economica e sul PIL.

Nel periodo compreso tra il 2014 e il 2018, ci sono segnali positivi anche sull’occupazione, si è ridotto il tasso di disoccupazione dal 12,7% del 2014 al 9,3% del 3 Tri. del 2018.

 Sono cresciuti anche gli occupati, dai 22.278.917 del 2014 ai 23.333.913 del 3 Trim. del 2018.

 Sono calati anche i disoccupati, da 3.236.007 del 2014 a 2.405.226 del 3 Trim. del 2018 e sono calati anche gli inattivi, dai 14.121.771 del 2014 ai 13.466.782 del 3 Trim del 2018.

 Ma il recupero che c’è stato in questi anni non ha portato il Paese fuori dalle difficoltà e dalle proprie debolezze strutturali, ed ora con una situazione economica in rallentamento, soprattutto in Europa si riaffaccia un nuovo periodo economico complicato e difficile.

 Uno dei problemi che nei prossimi mesi può rivelarsi molto negativo riguarda le ore di CIGS (Cassa Integrazione guadagni speciale) attualmente utilizzate dalle aziende, la quota maggiore (quasi esclusiva) è nei Contratti di Solidarietà, e se la ripresa economica e produttiva si ferma, come sembra, alla scadenza del periodo concesso di CIGS, i lavoratori coinvolti si ritroveranno disoccupati.

 Il nostro Paese è economicamente cambiato, la stessa crisi ha profondamente modificato la struttura produttiva e di conseguenza la struttura occupazionale. E come in tutte le situazioni di crisi si presentano processi economici negativi e nuove opportunità e necessità di cambiamento e trasformazione.

Tutte queste nuove situazioni possono essere, subite o gestite, il risultato dipende dalla capacità delle forze economiche, sociali e dal Governo di interpretarle e risolverle.

La diminuzione della domanda interna e la perdita di competitività, negli ultimi 10 anni ha portato soprattutto ad una riduzione delle attività manifatturiere di tipo industriale, accompagnate da una forte contrazione nel settore delle costruzioni.

Questa situazione è stata compensata, almeno sul fronte occupazionale, dal macro settore dei servizi, che ha segnato un recupero occupazionale (+6,03% sul 2007 anno antecedente all’inizio della crisi) riassorbendo il calo netto nel settore industriale e ha determinato un aumento dell’occupazione complessiva di 243.566 posti di lavoro.

Giancarlo Battistelli

Giancarlo Battistelli

è responsabile dell'Osservatorio Andamento della Crisi di Lavoro&Welfare

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